Durante il turno di notte Claudia di VitalmenteBIO viene a farmi alcune domande
C: Perché da Farmacista hai deciso di sostenere il mio progetto OLISTICA?
R: Per rispondere a questa domanda, dobbiamo prima chiederci: chi è e cosa fa un Farmacista? Il Farmacista è un professionista abilitato alla preparazione e alla vendita al pubblico nsdi medicinali. Per curiosità ho provato a chiederlo a ChatiGPT (l’intelligenza artificiale), la sua risposta è stata più articolata: è un professionista del settore sanitario che si occupa della preparazione, della dispensazione e dell’uso corretto dei farmaci e dei prodotti medicali. Il ruolo del Farmacista include la valutazione delle prescrizioni mediche, la consulenza sui farmaci e i loro effetti collaterali, la gestione dei pazienti con terapie multiple e la promozione della salute e della prevenzione attraverso la divulgazione di sani stili di vita e l’educazione dei pazienti.
Penso che nelle ultime parole di questa definizione vi sia la vera essenza del Farmacista.
C: Grazie per queste definizioni Roberto, ma per te cos’è un farmacista?
R: Il ruolo originario del Farmacista era quello di rendere disponibile a tutti il Farmaco, dal paesino di montagna alla grande citta. Era il Farmacista preparatore che allestiva il farmaco nel suo laboratorio, all’epoca non c’era l’industria farmaceutica che conosciamo oggi e la distribuzione era più difficoltosa. Nella farmacia del passato il cliente principale era il malato. Parlando di farmaco e di malato è importante fare una riflessione sul concetto di malattia. Cos’è la malattia?
Possiamo definire la malattia come l’unica possibilità di fuga da un ordine precostituito: sono malato, non posso, mi fermo. Il medico ha studiato per riportare lo stato di “salute”, la “restitutio ad integrum”. Tuttavia se riporto il sistema nello stato di partenza, che è lo stesso che ha portato alla malattia, non avrò risolto completamente il problema. Da qui allora la domanda: possiamo fare qualcosa di più? Sì, si può. Il farmaco serve e per fortuna abbiamo questa possibilità, tuttavia in alcune condizioni pur impedendo la progressione di alcuni disturbi porta alla loro “cristallizzazione” e quindi ad una sorta di cronicizzazione di questo stato alterato.
In questi casivt, a supporto della terapia convenzionale, possiamo fare un gran lavoro agendo: sull’alimentazione, sui sani stili di vita, sul corretto utilizzo dei farmaci (antibiotico- resistenza), sulla gestione dell’aderenza terapeutica (multifarmaco), sull’integrazione e sulla modulazione degli effetti secondari dei farmaci. Sono convinto che per fare questo sia opportuno essere di ampie vedute e rivolgere la nostra attenzione anche verso le medicine complementari.
C: Che differenza c’è tra complementare, alternativa, integrata?
R: Alternativo è ciò che viene utilizzato al posto della medicina convenzionale mentre possiamo definire come complementare tutto ciò che possiamo utilizzare a supporto della medicina convenzionale.
La medicina integrata unisce approcci convenzionali e complementari in modo coordinato ed enfatizza l’intervento multimodale. Si possono sfruttare due interventi convenzionali (per esempio: farmaco, psicoterapia, chirurgia, terapia riabilitativa) in associazione a uno o più interventi complementari (agopuntura, yoga, integrazione, omeopatia, gemmoterapia ecc.)
C: Allora quali saranno le nuove frontiere del Farmacista nella tua visione?
R: Penso che le nuove frontiere del Farmacista passino dall’approfondimento e dallo studio di modelli di comunicazione sempre più efficaci nei confronti dei clienti, dalla possibilità di fare rete sul territorio con i vari professionisti sanitari sia nella medicina convenzionale sia in quella complementare oltre allo studio e allo sviluppo di nuovi strumenti finalizzati ad avvicinare il cliente a modelli di sani stili di vita e di sana alimentazione. Qualche anno fa ho avuto l’onore di fare da correlatore per la tesi da Laurea della nostra tirocinante dove si parlava di gemmoterapia e della possibilità proporre la Farmacia come un punto strategico per condurre indagini scientifiche riguardo all’utilizzo di integratori, fitoterapici o altri strumenti finalizzati a migliorare la qualità di vita e di conseguenza la salute dei propri clienti.
E con questo penso di aver risposto alla tua domanda iniziale, ho deciso di sostenere Olistica perché ritengo che sia un ottimo strumento divulgativo per avvicinare tante persone al concetto di salute. Hai avuto la capacità di mettere insieme tanti professionisti validi che lavorano tutti con un unico obiettivo: il benessere del cliente/paziente che torna al centro della cura
C: Bene Roberto, quindi facciamo rete per fare benessere!
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