La paura si può dominare?

La paura è un sentimento che pervade l’animo umano fin dalla sua nascita e ha
interessato ed affascinato nel tempo filosofi, psicoanalisti, psichiatri.
Entriamo in contatto con questa emozione dal momento in cui nasciamo e ce la
portiamo dietro in ogni fase della nostra vita (da quando siamo bambini fino alla
terza età passiamo attraverso la paura del buio, dei mostri, della verifica,
dell’interrogazione, del compito in classe, della nuova esperienza di vita o lavorativa,
dello stare soli e così via).
Nessuno ne è esente e tutti la viviamo in maniera diversa. Tale emozione viene posta dalla Psicologia tra la le due macro emozioni Gioia e Tristezza, mentre fa parte, secondo la scuola freudiana, della sfera ancestrale dell’ES (istinto).
Ogni volta che qualcuno invade il nostro territorio o dobbiamo far fronte ad una
situazione per noi insostenibile, siamo preda di comportamenti irrazionali, che rientrano nell’ES, con tutta una serie di conseguenze che si ripercuotono a livello fisico.
Infatti il binomio irrazionalità/istinto- paura utilizza spinte adrenaliniche che comportano tutta una serie di sintomi a livello fisico per eccesso di attività di questo ormone (es. crampi allo stomaco, acidità, stitichezza, diarrea, sindrome del colon irritabile e patologie intestinali, problematiche del sonno, mancanza di aria).
Tuttavia la paura non è da confondere con l’ansia, stato simile ma diverso dal primo.
La paura è un’emozione ancestrale che appartiene ai mammiferi, mentre l’ansia è propria dell’essere umano e si sviluppa nel tempo. In sostanza la prima si verifica per un pericolo che viviamo e ci accompagna durante il corso dello stesso, invece la seconda per qualcosa che percepiamo.
Inoltre nell’essere umano si determina un “binario” che porta a vivere la paura
generando sempre gli stessi sintomi indipendentemente dalla causa o dalla situazione che l’ha generata, sintomi che sono diversi da individuo ad individuo. La paura si nutre di paura, come l’ansia si nutre di ansia e quindi prima si affronta la paura e prima se ne può uscire.
Quali sono le strategie che si possono utilizzare?
Molte Medicine hanno affrontato questa tematica proponendo possibilità diverse in base al grado di sofferenza della persona.
Si possono utilizzare rimedi appartenenti alla medicina omeopatica partendo dagli unitari (es. Stramonium) oppure identificando quello di terreno (es. Nux vomica, Pulsatilla etc), fino ad arrivare alle associazioni (per es. belladonna, aconitum napellus, calendula officinalis, chelidonium majus, viburnum opulus).
Altra strategia potrebbe essere quella di utilizzare fitoterapici singoli (es. Valeriana) oppure sfruttare le sinergie per es. valeriana-passiflora-biancospino oppure escolzia-melissa-passiflora-valerina o ancora camomilla, melissa, iperico, avena.

Inoltre potrebbe essere soddisfacente l’utilizzo di gemmoderivati tiglio e tiglio-fico e dei preparati appartenenti alla medicina ayurvedica per riequilibrare il soggetto senza dimenticare i farmaci di sintesi nei casi più complessi.
Nel caso di forme invalidanti è consigliato un approccio multidisciplinare per avere uno sguardo a 360 gradi affidandosi, in prima battuta, a professionisti quali
psicoanalisti, psicologi, psichatri e usando in affiancamento o successivamente le strategie descritte sopra.
In conclusione, la paura è un’emozione, presente negli esseri umani dalla Notte dei Tempi, che ha affascinato, con le sue molteplici sfaccettature, studiosi e filosofi.
Non la possiamo conoscere ancora perfettamente, ma tutto ciò che sappiamo ci
dimostra come il nostro cervello non sia solo un ammasso di neuroni.

Autore

Leonardo Tomat

Farmacista

fonti

Ipsico.it
Io e l’Es -Sigmund Freud
State of Mind-il giornale delle scienze psicologiche

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